Il 6 e 7 maggio scorso si è tentuto presso l’ospedale Santo Spirito di Pescara un interessantissimo convegno organizzato dalla nostra associata Clowndoc in colaborazione e con il patrocinio della Asl di Pescara, dell’Unicef, della Sipnei, del Comune di Pescara e della Federazione Nazionale Clowndottori . Ci si è confrontati sul tema dell’humanitas prendendo in considerazione lo sguardo del clown e tante diverse prospettive.
Hanno partecipato il professor Piero Antonacci che ha dato un profondo e colto sguardo filosofico alle cure, il professor Enrico Nivolo antropologo che ha approfondito alcuni particolari aspetti della figura del clown rispetto anche al benessere sociale, il professor Mauro Bologna che ha spiegato i meccanismi della pandemia e il collegamento con l’ambiente e i suoi cambiamenti, la dottoressa Rossella Sasso che ha parlato dell’impatto della pandemia e di come è cambiata la percezione delle relazioni, la dottoressa Lorella Romano che ha fatto una panoramica su quanto il virus abbia cambiato la scuola e quale è stata la risposta dei bambini, i dottori Maurizio Aricò, Gabriele Lisi e Daniela Onofrillo che hanno portato la testimonianza del mondo ospedaliero sottoposto allo stress della pandemia, privato del contributo dei clown e di come questi fattori hanno influito nella relazione con le famiglie e con i pazienti. il professor Francesco Boccacioli che ha spiegato la stretta relazione fra emozioni e reazioni biologiche e fisiologiche nell’uomo, il dottor Renato Cerbo che ha approfondito l’effetto di questi ultimi due anni sui bambini, il dottor Massimiliano La Paglia che ha affrontato il cambiamento prodotto nelle nostre vite dal punto di vista del clown.
Inoltre, a chiusura dei lavori, il dottor Bernardino Leonetti ha presentato il suo libro “un clown e storie di autismo, l’approccio possibile” che dimostra come l’approccio ricco di Humanitas del clown possa essere utile e umanizzante anche in campi ancora poco esplorati.
E’ stato un convegno davvero interessante, molto importante, ora dopo che per lungo tempo questo virus ci ha tenuti lontani e separati, ora che è importante recuperare la cura non solo della malattia, ma della persona.
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